" Composizione del presepe in S.Isidoro a Roma "
.104 Maratta Carlo 1625 - 1713
sanguigna 38 x 28
Carlo Maratta, talvolta menzionato anche come Carlo Maratti , è stato un pittore e restauratore italiano. Fu una figura centrale della pittura romana ed italiana della seconda metà del Seicento; durante la vita fu celebrato come il massimo pittore del suo tempo, improntando anche gran parte della produzione artistica del secolo successivo. Nel periodo neoclassico, la sua arte fu assai criticata e cadde nell'oblio; solo nel Novecento ne fu riscoperto il valore. La pittura romana tra Seicento e Settecento era dominata dal contrasto tra classicismo e barocco; Maratti riuscì nel difficile compito di conciliare le due opposte tendenze, partendo dal classicismo di Raffaello e accogliendovi un barocco privo di eccessi retorici. 1625 Carlo Maratta nasce il 18 maggio 1625 a Camerano (vicino ad Ancona) da Tommaso e Faustina Masini. La famiglia è di origine dalmata, ma non sappiamo se il vero cognome è “Maratta” o “Maratti”: il pittore era solito firmarsi “Maratti” ma esiste un caso in cui sembra firmarsi “Maratta”. La forma con la “a” finale prende il sopravvento, nei documenti, a partire dal Settecento (anche se non si conosce con certezza il motivo), e oggi è quella più diffusa. 1636 Si trasferisce a Roma dove viene accolto dal fratellastro Bernabeo Francioni, ed entra nella bottega di Andrea Sacchi. 1646 Per il duomo di Monterotondo, vicino a Roma, esegue uno dei suoi primi dipinti, in questo caso commissionato dal cardinale Taddeo Barberini: è la Gloria dei santi Pietro, Paolo, Michele e Giacomo. Attorno allo stesso anno dipinge, per la parrocchiale di Camerano, una Madonna col Bambino assieme ai santi Monica, Agostino e Domenico. 1650 Dipinge l'Adorazione dei pastori per la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma. 1653 Un gentiluomo romano, di nome Flavio Alaleona, commissiona a Carlo i dipinti per la chiesa di Sant' Isidoro a Roma: si tratta di tre tele e tre affreschi, con episodi legati alle storie di san Giuseppe, che saranno terminati nel 1656. 1656 Il futuro segretario di Stato di Luigi XIV, Louis Phélypeaux de la Vrillière, gli commissiona la tela con Augusto che chiude le porte del tempio di Giano, oggi al Musée des Beaux-Arts di Lille, in Francia. Nello stesso anno, su commissione di papa Alessandro VII, esegue la Visitazione per la chiesa di Santa Maria della Pace a Roma, che sarà terminata due anni dopo. Sempre nello stesso anno è al lavoro nella basilica di San Marco a Roma. 1659 Per il cardinale Flavio Chigi esegue una tela per il ciclo delle Quattro stagioni destinato al Palazzo Chigi di Ariccia: Carlo è incaricato di eseguire il dipinto avente per tema l'estate. L'opera è condotta in collaborazione con Mario Nuzzi (detto Mario de' Fiori). 1661 Torna al lavoro nella chiesa di Sant'Isidoro dove esegue l'Immacolata Concezione per la cappella della Concezione. 1662 Entra a far parte dell'Accademia di San Luca. 1663 Agostino Chigi, nipote di Alessandro VII, gli commissiona un ulteriore dipinto con l'Immacolata Concezione, destinato alla chiesa di Sant'Agostino a Siena: il lavoro verrà concluso nel 1667. 1664 L'artista diventa Principe dell'Accademia di San Luca, carica che manterrà anche l'anno successivo. 1666 Il cardinale Antonio Barberini gli commissiona il ciclo degli Apostoli: le tele che rimangono sono oggi conservate alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma. 1669 Dipinge il ritratto di papa Clemente IX. 1672 È impegnato nella realizzazione di una importante pala per la cappella Altieri in Santa Maria sopra Minerva: San Pietro presenta alla Madonna cinque santi canonizzati da Clemente X. L'opera è commissionata dalla famiglia Altieri, ovvero la famiglia di papa Clemente X. 1673 Sempre per gli Altieri dipinge nel loro palazzo l'Allegoria della Clemenza. 1677 È incaricato di realizzare i cartoni per i mosaici della cappella delle Presentazioni nella Basilica di San Pietro: il lavoro durerà diversi anni. 1679 Nasce la figlia Faustina, che diventerà una importante poetessa arcadica. Dipinge inoltre la Morte di san Francesco Saverio per la chiesa del Gesù. Nello stesso anno inizia l'Apparizione della Vergine a san Stanislao Kostka che sarà finita nel 1687. 1681 Per conto di Luigi XIV di Francia dipinge l'Apollo e Dafne oggi conservata a Bruxelles, ai Musées Royaux des Beaux-Arts. 1682 Risale a quest'anno il celebre autoritratto conservato agli Uffizi. 1686 Per la cappella Cybo in Santa Maria del Popolo dipinge una delle sue opere principali, la Disputa sull'Immacolata Concezione. 1696 Su commissione di papa Innocenzo XII, il pittore dipinge il Battesimo di Cristo per la Basilica di San Pietro e oggi sempre a Roma, ma in Santa Maria degli Angeli: l'opera sarà finita nel 1698. 1699 Viene di nuovo eletto Principe dell'Accademia di San Luca e manterrà la carica fino alla scomparsa dato che nel 1706 l'onorificenza gli era stata conferita a vita. 1700 All'inizio del nuovo secolo esegue restauri sugli affreschi di Annibale Carracci in Palazzo Farnese. Nello stesso anno si sposa con Francesca Gommi. 1702 È ancora impegnato come restauratore, nelle Stanze Vaticane affrescate da Raffaello. 1704 Il papa Clemente XI gli conferisce l'onorificenza di “cavaliere di Cristo”. 1713 L'artista scompare a Roma in data 15 dicembre.
Carlo Maratta, talvolta menzionato anche come Carlo Maratti , è stato un pittore e restauratore italiano. Fu una figura centrale della pittura romana ed italiana della seconda metà del Seicento; durante la vita fu celebrato come il massimo pittore del suo tempo, improntando anche gran parte della produzione artistica del secolo successivo. Nel periodo neoclassico, la sua arte fu assai criticata e cadde nell'oblio; solo nel Novecento ne fu riscoperto il valore. La pittura romana tra Seicento e Settecento era dominata dal contrasto tra classicismo e barocco; Maratti riuscì nel difficile compito di conciliare le due opposte tendenze, partendo dal classicismo di Raffaello e accogliendovi un barocco privo di eccessi retorici. 1625 Carlo Maratta nasce il 18 maggio 1625 a Camerano (vicino ad Ancona) da Tommaso e Faustina Masini. La famiglia è di origine dalmata, ma non sappiamo se il vero cognome è “Maratta” o “Maratti”: il pittore era solito firmarsi “Maratti” ma esiste un caso in cui sembra firmarsi “Maratta”. La forma con la “a” finale prende il sopravvento, nei documenti, a partire dal Settecento (anche se non si conosce con certezza il motivo), e oggi è quella più diffusa. 1636 Si trasferisce a Roma dove viene accolto dal fratellastro Bernabeo Francioni, ed entra nella bottega di Andrea Sacchi. 1646 Per il duomo di Monterotondo, vicino a Roma, esegue uno dei suoi primi dipinti, in questo caso commissionato dal cardinale Taddeo Barberini: è la Gloria dei santi Pietro, Paolo, Michele e Giacomo. Attorno allo stesso anno dipinge, per la parrocchiale di Camerano, una Madonna col Bambino assieme ai santi Monica, Agostino e Domenico. 1650 Dipinge l'Adorazione dei pastori per la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma. 1653 Un gentiluomo romano, di nome Flavio Alaleona, commissiona a Carlo i dipinti per la chiesa di Sant' Isidoro a Roma: si tratta di tre tele e tre affreschi, con episodi legati alle storie di san Giuseppe, che saranno terminati nel 1656. 1656 Il futuro segretario di Stato di Luigi XIV, Louis Phélypeaux de la Vrillière, gli commissiona la tela con Augusto che chiude le porte del tempio di Giano, oggi al Musée des Beaux-Arts di Lille, in Francia. Nello stesso anno, su commissione di papa Alessandro VII, esegue la Visitazione per la chiesa di Santa Maria della Pace a Roma, che sarà terminata due anni dopo. Sempre nello stesso anno è al lavoro nella basilica di San Marco a Roma. 1659 Per il cardinale Flavio Chigi esegue una tela per il ciclo delle Quattro stagioni destinato al Palazzo Chigi di Ariccia: Carlo è incaricato di eseguire il dipinto avente per tema l'estate. L'opera è condotta in collaborazione con Mario Nuzzi (detto Mario de' Fiori). 1661 Torna al lavoro nella chiesa di Sant'Isidoro dove esegue l'Immacolata Concezione per la cappella della Concezione. 1662 Entra a far parte dell'Accademia di San Luca. 1663 Agostino Chigi, nipote di Alessandro VII, gli commissiona un ulteriore dipinto con l'Immacolata Concezione, destinato alla chiesa di Sant'Agostino a Siena: il lavoro verrà concluso nel 1667. 1664 L'artista diventa Principe dell'Accademia di San Luca, carica che manterrà anche l'anno successivo. 1666 Il cardinale Antonio Barberini gli commissiona il ciclo degli Apostoli: le tele che rimangono sono oggi conservate alla Galleria Nazionale d'Arte Antica di Roma. 1669 Dipinge il ritratto di papa Clemente IX. 1672 È impegnato nella realizzazione di una importante pala per la cappella Altieri in Santa Maria sopra Minerva: San Pietro presenta alla Madonna cinque santi canonizzati da Clemente X. L'opera è commissionata dalla famiglia Altieri, ovvero la famiglia di papa Clemente X. 1673 Sempre per gli Altieri dipinge nel loro palazzo l'Allegoria della Clemenza. 1677 È incaricato di realizzare i cartoni per i mosaici della cappella delle Presentazioni nella Basilica di San Pietro: il lavoro durerà diversi anni. 1679 Nasce la figlia Faustina, che diventerà una importante poetessa arcadica. Dipinge inoltre la Morte di san Francesco Saverio per la chiesa del Gesù. Nello stesso anno inizia l'Apparizione della Vergine a san Stanislao Kostka che sarà finita nel 1687. 1681 Per conto di Luigi XIV di Francia dipinge l'Apollo e Dafne oggi conservata a Bruxelles, ai Musées Royaux des Beaux-Arts. 1682 Risale a quest'anno il celebre autoritratto conservato agli Uffizi. 1686 Per la cappella Cybo in Santa Maria del Popolo dipinge una delle sue opere principali, la Disputa sull'Immacolata Concezione. 1696 Su commissione di papa Innocenzo XII, il pittore dipinge il Battesimo di Cristo per la Basilica di San Pietro e oggi sempre a Roma, ma in Santa Maria degli Angeli: l'opera sarà finita nel 1698. 1699 Viene di nuovo eletto Principe dell'Accademia di San Luca e manterrà la carica fino alla scomparsa dato che nel 1706 l'onorificenza gli era stata conferita a vita. 1700 All'inizio del nuovo secolo esegue restauri sugli affreschi di Annibale Carracci in Palazzo Farnese. Nello stesso anno si sposa con Francesca Gommi. 1702 È ancora impegnato come restauratore, nelle Stanze Vaticane affrescate da Raffaello. 1704 Il papa Clemente XI gli conferisce l'onorificenza di “cavaliere di Cristo”. 1713 L'artista scompare a Roma in data 15 dicembre.