" Le Nove di Bassano "
219.2
piatto rotondo in maiolica cm.23 d
A Nove si produce ceramica da trecento anni: quest'attività artistica deve infatti la sua fortuna ad una congiunzione di fattori politici, economici ed ambientali che ne favorirono lo sviluppo. Le più antiche ed illustri manifatture sono sorte lungo la Roggia Isacchina: un corso d'acqua che attraversa tutto il centro storico di Nove, sulle cui rive sorgono due importanti mulini, nati per la preparazione degli impasti ceramici. La Repubblica Veneta e la città di Venezia, all’inizio del XVIII secolo, incentivarono la produzione della ceramica per limitare le importazioni e favorire le esportazioni. Nel 1732, Giovanni Battista Antonibon ottenne dal consiglio dei “Savi della Mercanzia” il privilegio di produrre maiolica di qualità per vent’anni senza doverne pagare le tasse. Il fiume Brenta, che scorre ad est del centro abitato di Nove, ebbe un'importanza decisiva per la nascita della ceramica: dal fiume infatti scendevano su grandi zattere i tronchi degli alberi, che venivano raccolti, tagliati e distribuiti alle varie fabbriche per alimentare i forni. Un forno doveva funzionare per diversi giorni, alla temperatura di 900/1000 gradi circa per la maiolica e 1200 gradi per la porcellana.
A Nove si produce ceramica da trecento anni: quest'attività artistica deve infatti la sua fortuna ad una congiunzione di fattori politici, economici ed ambientali che ne favorirono lo sviluppo. Le più antiche ed illustri manifatture sono sorte lungo la Roggia Isacchina: un corso d'acqua che attraversa tutto il centro storico di Nove, sulle cui rive sorgono due importanti mulini, nati per la preparazione degli impasti ceramici. La Repubblica Veneta e la città di Venezia, all’inizio del XVIII secolo, incentivarono la produzione della ceramica per limitare le importazioni e favorire le esportazioni. Nel 1732, Giovanni Battista Antonibon ottenne dal consiglio dei “Savi della Mercanzia” il privilegio di produrre maiolica di qualità per vent’anni senza doverne pagare le tasse. Il fiume Brenta, che scorre ad est del centro abitato di Nove, ebbe un'importanza decisiva per la nascita della ceramica: dal fiume infatti scendevano su grandi zattere i tronchi degli alberi, che venivano raccolti, tagliati e distribuiti alle varie fabbriche per alimentare i forni. Un forno doveva funzionare per diversi giorni, alla temperatura di 900/1000 gradi circa per la maiolica e 1200 gradi per la porcellana.